Venezia, 9 agosto 2022 – Il suo è un mondo fatto di preziosi velluti blu scuro, rosso cupo e verde bottiglia, ispirati ai più celebri dipinti di Tiziano, Tintoretto, Giorgione e Tiepolo, rigorosamente realizzati con antichi telai veneziani e su cui vengono disegnati motivi trompe l'œil. All’anagrafe è nota come Giuliana Coen Camerino, ma per il mondo della moda è la leggendaria Roberta di Camerino, stilista, imprenditrice e prima donna italiana ad essere stata premiata con l’Oscar della Moda, il Neiman Marcus Award. Vulcano di energia creativa e instancabile lavoratrice, la signora della moda nel corso degli anni ha saputo conquistarsi gli affetti di numerose celebrità internazionali, tra cui la principessa di Monaco Grace Kelly, l’artista spagnolo Salvador Dalì e l’attrice di Hollywood Joan Crawford.
Giuliana Coen Camerino nasce a Venezia nel 1920 da un’agiata famiglia ebrea; tuttavia, con l’avvento delle leggi fasciste e della Seconda Guerra Mondiale, viene costretta ad una fuga rocambolesca in Svizzera, trovando rifugio a Lugano. È proprio qui che si accende l’incredibile talento: dopo aver venduto la sua borsa a secchiello ad una signora che l’aveva fermata per la strada, desiderosa di acquistarla, Giuliana si fa mostrare da un calzolaio come cucire la pelle, in modo da potersi rifare da sola la borsa.
Una volta tornata a Venezia con la fine della guerra, avvia una sua produzione e inaugura il marchio “Roberta di Camerino”, riprendendo il titolo dell’amato film di W. A. Seiter, Roberta, che le ricorda momenti di pura spensieratezza. La prima sede dell’azienda è a Palazzo Loredan Grifalconi, un edificio gotico quattrocentesco che ai tempi della Serenissima ospitava il Fondaco dei Curami, dove già si lavorava la pelle; gli ambienti della casa di moda sono oggi spazio espositivo.
Bagonghi, Minniver, Oklahoma, Bajadera, Napoleone: ogni modello di Giuliana Camerino nasce con un suo nome e con l’esigenza di essere un accessorio colorato che ravviva la toilette di una donna. Per dare luce e ricchezza, la stilista decide di servirsi dei velluti in soprarizzo realizzati dagli antichi telai veneziani, su cui disegna il logo del marchio, la famosa R incorniciata in un prezioso stemma, e motivi trompe l’œil che imitano cinghie e tasche. È una vera e propria rivoluzione nel campo della moda, perché per la prima volta la borsa si sgancia dall'idea di dover essere abbinata alle scarpe. Inoltre, la realizzazione di questi prodotti viene inizialmente eseguita in un piccolo laboratorio nell’Istituto di Rieducazione alle Zitelle, sull’isola della Giudecca, come attività per il reinserimento delle donne detenute nel mondo del lavoro.
In seguito, la stilista veneziana amplia la sua produzione realizzando ombrelli, foulard, vestiti e tailleur, tutti coloratissimi e con l’immancabile trompe l’œil. Il suo è uno stile che sa distinguersi ed è sempre più amato: non a caso, nel 1956 l’imprenditrice vince quello che viene considerato l’Oscar della Moda, il Neiman Marcus Award. È la prima donna italiana a ricevere questo ambitissimo premio. È del 1963, invece, la sua prima sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, e da qui in poi la sua carriera è costellata di numerosi successi, tra cui l’accordo commerciale con il colosso Mitsubishi per l'esclusiva in Giappone.
Ma Giuliana Camerino ha saputo essere innovativa anche nella presentazione delle sue creazioni: a lei si deve infatti l’invenzione delle sfilate-spettacolo, dei veri e propri eventi mondani che hanno visto la partecipazione del corpo di ballo della Fenice, del teatro delle marionette, degli sbandieratori di Asti, o perfino dell'intero circo Orfei, oltre che di un pubblico sempre più internazionale. Luogo prediletto di queste rappresentazioni è l’antica Polveriera delle Vignole, sull’omonima isoletta della laguna veneziana, da lei acquistata e restaurata con amore.