Venezia, 17 dicembre 2021 - Barattoli di inchiostro, pennelli, telai, colori sparsi qua e là. Fogli di carta raggruppati in ogni angolo, quadri di stampe appesi ai muri, enormi tavoli da lavoro. Squadre, pennelli, scalpelli. Entrare nel laboratorio di serigrafia Fallani di Venezia significa entrare in un piccolo gioiello nascosto dove l’arte prende vita ogni giorno per imprimersi su un foglio di carta e continuare a testimoniare momenti di storia di una città che ha 1600 anni di vita alle spalle. Dietro questo luogo c’è un uomo, un veneziano, una persona che respira l’arte ogni giorno e che preferisce esprimersi con i colori e le forme piuttosto che con le parole. È Gianpaolo Fallani, titolare dell’attività e del laboratorio che giornalmente produce pezzi d’arte stampando su qualsiasi materiale. È un luogo nascosto in una piccola calle che si affaccia sulla laguna di Venezia dal lato delle Fondamente Nove e che continua a far evolvere l’eccellenza veneziana del settore della stampa artistica e la porta nel mondo seguendo l’esempio di chi, prima di lui, ha dato vita a questo mestiere.
Inizia tutto diversi anni fa, da un ragazzo, un fiorentino con la passione per la stampa. Poco più che ventenne si trasferisce a Venezia, chiamato dai padri armeni dell’Isola di San Lazzaro per lavorare nella tipografia dell’isola al centro della laguna veneziana. Dopo l’esperienza con gli armeni, però, decide di aprire un suo laboratorio di zincografia, dove inizia a produrre cliché per la stampa tipografica, per poi passare alla fotolitografia. Ma è solo nel 1968 che viene a contatto per la prima volta con la serigrafia, in una fiera di settore, e da quel momento non riuscirà più a separarsene innamorandosi delle infinite potenzialità di questa tecnica di stampa.
Questo ragazzo sarebbe diventato, poi, il papà di Gianpaolo Fallani, oggi titolare del laboratorio veneziano, trasmettendogli quella stessa passione per la stampa, i colori e i fogli di carta che lo ha portato a scegliere di fare questo mestiere.
«Io sono cresciuto nel laboratorio di mio papà dove passavo molti pomeriggi e molte giornate delle vacanze estive - ricorda Gianpaolo Fallani - catturato dai colori, dalla manualità e dallo slancio artistico di mio padre ho subito fin da subito il fascino di questo mondo. Una volta cresciuto, però, mi sono occupato di altre cose, sempre inerenti alla stampa digitale ma da una decina d’anni ho deciso di riprendere in mano l’attività di serigrafia artistica perché mi dispiaceva che venisse abbandonata e rischiasse di non avere un seguito l’attività del papà»
Oggi il laboratorio, che ha sempre lavorato con gli artisti preparando riproduzioni per cataloghi e manifesti per le mostre d’arte, continua a tradurre, in tecnica grafica, dopo oltre 50 anni di attività, le opere di illustratori e artisti provenienti da tutto il mondo. La tecnica, però, è sempre la stessa, così come gli strumenti del mestiere.
Si parte da un telaio in tessuto di nylon, che in passato era di seta e che viene teso su una cornice di legno o di metallo. È proprio attraverso le maglie di questo tessuto che passa l’inchiostro che sarà, poi, stampato su una superficie. Per trasferire l’immagine sul telaio si utilizza un processo fotomeccanico che prevede il posizionamento sulla superficie di una gelatina fotosensibile che viene lasciata asciugare, messa a contatto con una pellicola trasparente e poi esposta a una fonte luminosa di raggi UV per qualche minuto. Questa emulsione, una volta colpita dalla luce, si trasforma da solubile in acqua a non più solubile, indurendosi solo nei punti colpiti dalla luce che faranno, poi, da contorno al disegno. Una volta preparato il materiale sul quale si vorrà stampare basterà fare pressione sulla superficie con la “racla”, uno strumento con l’impugnatura in legno o metallo e una lama di gomma. L’inchiostro, così, si trasferirà solo nelle parti del telaio prive di emulsione solidificata dai raggi UV creando il disegno desiderato.
«La serigrafia è una tecnica di stampa molto interessante anche se poco conosciuta. Il bello è che permette di stampare su qualsiasi supporto e materiale - conclude Fallani - permettendo alla creatività di non avere limiti. È questo il motivo per cui mio padre ha scelto di intraprendere questo mestiere e io, dopo di lui, di continuare a svolgerlo»
Da dieci anni titolare del laboratorio veneziano di serigrafia fondato da suo padre, con il quale ha stampato arte, fianco a fianco, fino alla sua recente scomparsa, Gianpaolo Fallani, sceglie di mantenere a Venezia il suo laboratorio, talmente innamorato della città in cui è nato da apprezzarne i pregi ma anche i difetti. E così, quel ragazzo appassionato d’arte continua a vivere, ancora oggi, la dimensione umana che c’è tra le calli di una città piena di storia, tradizioni e arte, aiutando, con i suoi colori, la sua carta e la sua esperienza, gli artisti di tutto il mondo a esprimere le proprie emozioni.
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