Venezia, 26 luglio 2021 - Tute antincendio, motobarche, autopompe, scale italiane, caschi protettivi. Entrare nel comando veneziano dei vigili del fuoco è un’esperienza che mette a contatto con una realtà che fa della prontezza e della gestione delle emergenze la sua essenza. Fondato negli anni ’30 del ‘900, il comando dei vigili del fuoco di Venezia oggi, come allora, continua a essere un elemento strategico per la salvaguardia della sicurezza cittadina e, in occasione dei 1600 anni dalla fondazione della città, decide di aprire le sue porte al pubblico per mostrare i retroscena di una vita votata alla prontezza, al coraggio e alla responsabilità.
Giovedì 29 luglio alle ore 16.00 e 17.00 sarà possibile fare un tour guidato delle sale interne del comando dei vigili del fuoco di Venezia e partecipare a dimostrazioni pratiche, gratuitamente, prenotandosi al seguente indirizzo: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-copia-di-venezia-1600-caserme-aperte-comando-vigili-del-fuoco-161650626375?aff=erelexpmlt.
A raccontare ad appassionati e curiosi la vita, le azioni sul campo e la storia dei pompieri e della sede veneziana di Rio Novo c’è il comandante dei vigili del fuoco del comando di Venezia, l’ingegnere Dino Poggiali insieme ai suoi compagni di squadra che hanno vissuto in prima persona momenti cruciali della storia di Venezia e continuano a scendere in campo per far sì che la bellezza di questa città che si regge sull’acqua non venga cancellata da incendi che in passato, colpendola, hanno distrutto diverse tracce del suo splendore.
«Alle nostre spalle abbiamo una storia pesante di interventi - ricorda il comandante Dino Poggiali - a cominciare dal dopoguerra con il drammatico incendio del grande magazzino della Coin che ha visto 5 persone decedute, alle fiamme, dieci anni dopo, che hanno incenerito lo storico Teatro La Fenice, fino a passare ad altri eventi difficili per la città come l’incendio, nel 2013, avvenuto durante i lavori del restauro del Molino Stucky arrivando, infine, all’ultima grossa emergenza vissuta dalla nostra città nel novembre 2019 con la seconda Acqua Granda dopo quella eccezionale del ’66. Tanti dei nostri uomini hanno lavorato in prima linea in ognuna di queste tragiche esperienze e hanno contribuito a far sì che i danni causati dalle fiamme divampanti fossero il meno incisivi possibile».
Una vocazione più che un mestiere, quello del vigile del fuoco è un lavoro dove la lucidità mentale e il senso di responsabilità si alleano per gestire al meglio l’imprevisto e il pericolo, due elementi imprescindibili per un mestiere che diventa una vera e propria missione, ancora di più in una città dall’assetto delicato come Venezia.
«Essere vigile del fuoco a Venezia - continua Poggiali - è un’esperienza che mette ancora l’uomo al centro della lotta all’incendio, a differenza di quanto accade in terraferma dove la tecnologia, spesso, sostituisce la mano dell’uomo e questo dà ai nostri pompieri una responsabilità in più ma anche più soddisfazioni».
La scala italiana: il fiore all’occhiello dei pompieri veneziani
Quattro componenti montabili e smontabili a mano, un legno flessibile in grado di sorreggere peso anche a grandi altezze senza spezzarsi, la mano esperta e la velocità nel mettere insieme i diversi pezzi per raggiungere fino a 10 metri di altezza partendo da qualsiasi superficie. Tutto questo è la scala italiana, lo strumento più utilizzato dai vigili del fuoco di Venezia, un mezzo “antico” quanto efficace che, in una città sospesa sull’acqua, permette di intervenire in poco tempo e affrontare emergenze improvvise anche ad alta quota.
«I nostri vigili del fuoco vengono addestrati costantemente all’utilizzo della scala italiana - sottolinea Poggiali - si tratta di un mezzo efficacissimo per una città come la nostra, un vero e proprio fiore all’occhiello del nostro comando e una specialità in cui i nostri pompieri si allenano continuamente».
La rete antincendio di Venezia: 35 km di tubazioni per proteggere Venezia dalle fiamme
Venezia dispone, da circa 25 anni, di un’importante rete idrica antincendio. Sono 35 i km di tubazioni e 500 gli idranti distribuiti in tutto il centro storico con un sistema di pompaggio dell’acqua indipendente da quello della rete idrica cittadina, elemento che differenzia questo sistema da quelli usati nelle altre città del mondo che, invece, per domare le fiamme, prendono l’acqua dagli acquedotti cittadini.
«I vantaggi di questo sistema - commenta l’ingegner Poggiali - stanno nel fatto che l’acqua a disposizione della rete idrica antincendio viene utilizzata solo a questo scopo. Con il nostro sistema abbiamo la garanzia di avere sempre una quantità di acqua necessaria per spegnere incendi nonché una pressione che può arrivare a portare acqua fino ai piani più alti dei palazzi della città. Inoltre, l’acqua utilizzata è un’acqua dolce in grado di ridurre il danneggiamento dei contenuti dei fabbricati e gli stessi edifici antichissimi e preziosissimi in una città come Venezia».
La rete idrica antincendio di Venezia è ancora in fase di implementazione e, attualmente, resta da completare solo un lembo nella zona di Santa Chiara dopodiché tutta la città di Venezia avrà a idranti dedicati al servizio antincendio.
Gli appuntamenti con l’apertura al pubblico del comando dei vigili del fuoco di Venezia tornano ogni ultimo giovedì del mese fino a ottobre 2021.
LINK VIDEO INTERVISTA: https://youtu.be/1glS3paMYfc