La storia di Maria Partecipazio, la veneziana che diede origine alla tradizione del bòcolo della Festa di San Marco

25 Aprile 2022

Venezia, 25 aprile 2022 - Il suo nome è Maria anche se, a Venezia, tutti la chiamavano Vulcana per i suoi occhi nerissimi e ardenti. La sua è una struggente e leggendaria storia d’amore che ha dato vita nei secoli alla tradizione tutta veneziana che vede i ragazzi regalare alle proprie amate un bocciolo di rosa rossa ogni 25 aprile, in occasione della Festa di San Marco.  

Se oggi questa usanza è parte integrante del costume della città dai 1600 anni di storia, tutto ebbe inizio tanti anni fa quando Vulcana, figlia del patrono veneziano Orso, si innamorò di un trovatore di nome Tancredi. La loro unione, però, non era ben vista a causa della loro differenza di casta, nobile lei e popolano lui. Vulcana non si diede per vinta e, pur di non rinunciare al suo amore, spinse Tancredi a partire per la guerra che Carlo Magno stava combattendo contro i Mori di Spagna in modo da trasformarlo in un valoroso soldato meritevole di diventare suo marito.  

Tancredi andò in guerra, si distinse per il suo valore militare e la fama delle sue imprese raggiunse subito la città lagunare al punto da farlo diventare agli occhi di Orso e dell’intera città, un uomo degno dell’unione con una donna nobile come Vulcana. 

Ma proprio quando questo amore sembrava pronto a poter essere vissuto alla luce del sole, Tancredi venne ferito a morte in una battaglia. Il ragazzo, in fin di vita, cadde su un roseto tingendolo di rosso con il suo sangue. Negli ultimi attimi della sua vita, però, decise di fare un gesto per Vulcana, un ultimo atto d’amore nei confronti di quella donna che l’aveva reso un uomo migliore. Così, in fin di vita, colse un bocciolo di rosa, lo diede al suo compagno Orlando e gli chiese di portarlo fino a Venezia e consegnarlo alla sua Vulcana come testimonianza del suo amore eterno. Orlando rispettò la promessa partendo subito per Venezia e arrivando in città proprio nel giorno della vigilia della Festa di San Marco. Il soldato andò subito da Vulcana per annunciarle la triste notizia e darle l’ultimo dono del suo amato lasciandola, però, impietrita dal dolore.  

La ragazza non riuscì mai a superare la perdita di Tancredi e la mattina dopo aver appreso la notizia fu trovata distesa sul suo letto, senza vita e con il bocciolo di rosa tinto del sangue del suo amato poggiato sul cuore. A Venezia era il giorno di San Marco.  

Da quel momento, in ricordo di Vulcana e del tragico epilogo del suo amore e della sua vita, i veneziani diedero vita alla tradizione di donare ogni anno, il 25 aprile, un bocciolo di rosa rossa alle loro amate come simbolo d’amore e fedeltà. Tutt’oggi questa tradizione è ancora viva in città.

 

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