La storia di Elisabetta Caminer, la veneziana che divenne la prima giornalista italiana

16 Marzo 2022

Venezia, 15 marzo 2022 - Nasce a Venezia la prima giornalista italiana. Anticonformista e rivoluzionaria, Elisabetta Caminer, cambierà per sempre la storia del panorama femminile della Serenissima lungo 1600 anni. 

Nata nel 1751, un’infanzia trascorsa con la testa china su quei libri dove leggeva di donne impavide e coraggiose, studiava il francese, fantasticando di vivere in luoghi dove non fosse costretta a rinunciare a quella passione ereditata dal padre giornalista. Con ammirazione lo spiava scrivere nel suo studio mentre lei, stretta dalle rigide regole materne, era costretta a rassegnarsi ad un futuro da modista, moglie e donna di casa ma lei non si rassegnò mai alle regole di una società che non la pensava libera di essere ciò che desidera finché non riuscì a collaborare come traduttrice nel periodico dalla linea moderata fondato dal padre, così iniziò così la sua carriera da giornalista. 

Accanita sostenitrice del suo concittadino Carlo Goldoni, combatté con lui le accese battaglie contro il teatro tradizionalista ma divenne finalmente la donna che aveva sempre sognato di essere nel 1774, quando fondò e stampò la prima copia del suo giornale, dandogli il nome di “Giornale Enciclopedico”. Un periodico nuovo e moderno che parlasse di educazione, letteratura, scienza e teatro, dove poteva essere libera e senza censure per difendere quelle idee così rivoluzionarie. 

Tre lettere a firmare tutti i suoi pezzi, “Ect” (Elisabetta Caminer Turra”), per ricordare a chi leggeva che, senza censure e senza paure, era pronta a sconvolgere gli animi dei più rigidi conservatori. 

Oggi dopo più di due secoli, le parole di Elisabetta Caminer accompagnano con coraggio tutte quelle donne che nel tempo hanno deciso di combattere con passione e dedizione per sconvolgere gli stereotipi di chi le voleva costrette ad un destino già scritto. 

Così, passeggiando tra le calli e i campi di Venezia, si può sentire ancora aleggiare nell’aria quello spirito sagace e quel carattere indomito che a colpi di carta e inchiostro hanno scritto la storia delle donne italiane. 

 

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