Omaggio a Stravinskij per i 1600 anni di Venezia nella Basilica di San Marco

2 Giugno 2021

Venezia, 2 giugno 2021 – Un omaggio a Stravinskij, nella Basilica di San Marco, per celebrare la ricorrenza della fondazione della città lagunare e, insieme ad essa, il cinquantesimo della morte di Igor Stravinskij, il compositore che proprio con Venezia, dove è sepolto, intrecciò un legame profondissimo. Dalla collaborazione tra il Comitato per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia e le maggiori istituzioni culturali veneziane quali la Fondazione Teatro La Fenice e la Biennale di Venezia, insieme con la Basilica e Procuratoria di San Marco, nasce un evento di grande prestigio che si terrà venerdì 4 giugno 2021 alle ore 20 nella suggestiva cornice della chiesa marciana.

Il concerto - che vedrà protagonisti l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice guidati da Markus Stenz, con Claudio Marino Moretti direttore del Coro e con la partecipazione del tenore Paolo Antognetti e del baritono Levent Bakirci - sarà fruibile a tutti gratuitamente grazie alla trasmissione in live streaming sul canale YouTube del Teatro La Fenice all’indirizzo www.teatrolafenice.it e sul sito web della Biennale www.labiennale.org.

L’evento musicale è una sorta di remake del concerto che si svolse il 13 settembre 1956, sempre nella Basilica di San Marco, nel contesto del diciannovesimo Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia: il programma prevede infatti l’esecuzione delle Choral-Variationen über das Weihnachtslied “Vom Himmel hoch da komm” ich her e del Canticum Sacrum ad honorem Sancti Marci nominis di Igor Stravinskij, due brani composti dal russo proprio per essere eseguiti nella Basilica di San Marco insieme con alcune opere di autori veneziani del XVII secolo. In omaggio al compositore, di cui quest’anno ricorrono i cinquant’anni dalla scomparsa, questo stesso progetto artistico sarà riproposto così come egli stesso aveva desiderato.

Nella prima parte del programma le compagini fenicee interpreteranno dunque alcune pagine di musica sacra del repertorio seicentesco composte da autori veneziani, o da musicisti che con la città lagunare ebbero un rapporto speciale: si ascolterà in apertura la musica di Claudio Monteverdi, e in particolare il responsorium «Domine ad adiuvandum» dal Vespro della Beata Vergine: una composizione pubblicata a Venezia nel 1610, tre anni prima che il divino Claudio lasciasse la corte di Mantova per diventare maestro di cappella della Basilica veneziana, incarico che mantenne fino alla morte. Seguiranno musiche di Andrea e Giovanni Gabrieli, zio e nipote ma anche “padre” didattico e “figlio” d’arte, figure fondamentali per lo sviluppo della cappella marciana: del primo verrà eseguita la Sonata pian e forte e l’«Angelus Domini», del secondo «Sassi, Palae, Sabbion, del Adrian lio» dal primo libro delle Grechesche. Mentre di Heinrich Schütz, allievo a Venezia di Giovanni Gabrieli dal 1609 al 1613, sarà proposto il mottetto sacro «Buccinate in Neomenia Tuba» dal primo libro delle Sacrae Symphoniae, una delle opere più rappresentative del tedesco.

Il genio musicale di Igor Stravinskij sarà riscoperto nella seconda parte del programma, nella quale saranno eseguiti due brani di grande fascino: il Canticum Sacrum ad honorem Sancti Marci nominis fu composto nel 1955, porta la dedica esplicita a Venezia e al suo santo patrono, ed ebbe la sua prima esecuzione in quel 13 settembre 1956. Fu composto per essere eseguito proprio nella Basilica di San Marco: sia l’architettura sia la particolare sonorità della chiesa veneziana sono infatti determinanti per l’idea generale dell’opera e la scelta di un organico vocale e strumentale che prevede le voci soliste di tenore e di baritono, coro misto e orchestra. Poiché il brano ha la durata di diciassette minuti, fu lo stesso Stravinskij a proporre agli organizzatori di affiancare a questa partitura, oltre che quella di pagine di autori veneziani, anche le Choral-Variationen über das Weihnachtslied ‘Vom Himmel hoch da komm’ ich her, un’altra sua composizione per coro e orchestra, praticamente con lo stesso organico, che aveva debuttato al Festival di Ojai, in California, il 27 maggio 1956 pur essendo anch’essa stata pensata appositamente per l’esecuzione nella cattedrale veneziana. Più che di una semplice trascrizione, l’opera è infatti una originale e creativa reinvenzione delle Canonische Veränderungen über ein Weihnachtsliedv BWV 769 di Johann Sebastian Bach, che nel contesto di un impianto solidamente tonale omaggia il serialismo di Anton Webern, mentre intesse una relazione profonda con l’architettura e i simboli della Basilica di San Marco.

Al termine del live streaming, i video resteranno disponibili gratuitamente sul canale YouTube del Teatro per un anno.