Venezia, 25 febbraio 2022 - Scenografie mozzafiato, incanto di luci, melodie sognanti. Costumi d’altri tempi, maschere e performance spettacolari per una festa dove tutto è possibile e in cui qualsiasi limite della mente e del corpo lascia spazio alla pura libertà di espressione. È il Ballo del Doge, l’evento mondano più esclusivo del Carnevale di Venezia, il gran gala in costume che attira numerosi ospiti da qualsiasi parte del mondo che aspettano un anno intero solo per poter vivere, a Venezia e durante il periodo di Carnevale - che quest’anno si festeggia dal 12 febbraio a 1° marzo - l’emozione unica di potersi immergere in un’atmosfera magica dove ci si può lasciar andare trasformandosi in qualcun altro o forse, nella versione più autentica di se stessi.
Tutto nasce da un’idea sviluppata dalla mente creativa di un’artista veneziana, una donna che ha fatto della sua fantasia la sua stessa professione. È Antonia Sautter, stilista e creativa del settore della moda e degli eventi, proprietaria di una collezione di oltre 1200 preziosissimi abiti d’epoca realizzati da lei, imprenditrice e promotrice di un artigianato veneziano che continua a portare avanti nel suo laboratorio insieme al suo stretto team di collaboratori.
Ogni anno un tema diverso, una diversa location, nuove scenografie ma la capacità di stupire e trasportare in un mondo fuori dal tempo e dallo spazio resta sempre la stessa. La prima edizione del Ballo del Doge risale al 1994, quest’anno, invece, che Venezia è nel pieno dei suoi festeggiamenti per i 1600 anni dalla sua fondazione, il gala vedrà la sua 29° edizione intitolata Time for a New Reinassance, Tempo di una Nuova Rinascita. A ispirare Antonia Sautter per la creazione di questo format che nel tempo si è affermato fino a diventare l’evento mondano più sontuoso ed esclusivo, al mondo, è stato un incontro. La stilista veneziana, infatti, collaborò alla realizzazione dei costumi per un progetto di Terry Jones, lo storico membro dei Monty Python, che era a Venezia per le riprese di un documentario storico per la BBC sulle crociate. Affascinata da questo viaggio nel tempo nelle diverse epoche storiche attraversate dalla sua città decide di creare un evento per regalare a tutti la possibilità di poter fare un viaggio di questo genere, un viaggio metaforico alla scoperta di se stessi, un viaggio che potesse trasformare chiunque in un’inedita versione di sé e abbattere le barriere dei timori, del pudore e delle timidezze per vivere pure e incondizionate emozioni. Un viaggio che per 29 anni è conosciuto da tutti come il Ballo del Doge di Antonia Sautter.
Si tratta di una festa esclusivamente in costume e gli abiti che gli ospiti andranno a indossare durante questo evento, a cui partecipano ogni anno grandi nomi noti a livello nazionale e internazionale, sono tutte le creazioni accumulate nei 30 anni di carriera dalla stilista. C’è la possibilità di trasformarsi nei grandi personaggi della storia dalla principessa Sissi al Elisabetta I d’Inghilterra, da Maria Antonietta a Veronica Franco e poi ancora oltre mille possibili vite da indossare e far tornare a vivere anche solo per una notte.
«Quando entrano nel mio atelier per scegliere il vestito per il Ballo del Doge per me è uno dei momenti più belli dove cerco di traghettare verso la mia lunghezza d’onda ognuno per lasciarlo stregare dalla magia dell’abito che indosserà - rivela Antonia Sautter - C’è chi ha da subito le idee chiare, perché ha sempre sognato di essere la principessa Sissi o Maria Antonietta e c’è chi non sa proprio da dove iniziare e lì sono io che, guardando la fisionomia di chi ho di fronte, lo accompagno verso l’abito più adatto. Le persone che mi stimolano ed emozionano di più, però, sono i riluttanti, quelli che stanno in disparte a guardare e che non vogliono avere niente a che fare con abiti d’altri tempi e vestiti sfarzosi. Loro sono per me la sfida più bella perché riesco sempre, o quasi, a portarli nel mio mondo e regalargli quell’attimo di magia e leggerezza di cui forse hanno bisogno più di tutti»
Per Antonia Sautter, grande professionista alla continua ricerca di nuovi stimoli e nuove idee sembra non esserci mai un punto d’arrivo nel proprio lavoro, un istante di soddisfazione o di semplice felicità. Ma c’è un momento, ogni anno, un attimo in cui il tempo si ferma in uno spazio che sembra azzerare non solo lo scorrere delle lancette ma anche tutte le regole del mondo, uno spazio che trasporta in una dimensione onirica dove ognuno può finalmente essere se stesso, uscire dal suo personaggio e interpretare la versione più vera di sé. In quell’attimo, quando inizia il Ballo del Doge, tra sfarzi, arte, musica e grandiose scenografie, nel momento in cui gli ospiti si siedono al tavolo e lasciano trapelare, dai loro occhi, un’emozione fanciullesca che sembravano aver dimenticato esistesse, è lì che Antonia li guarda e assapora, in silenzio, da dietro la sua maschera, un attimo di pura felicità.
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