Le Gallerie che non ti aspetti: un inedito percorso dedicato alla pittura a Venezia e nel Veneto

1 Settembre 2021

Venezia, 31 agosto 2021 – Una preziosa selezione di 63 opere, in parte mai esposte prima d’ora, o mai ammirate nella veste attuale, frutto di interventi di restauro realizzati per l’occasione compreso una tela di 13 metri del Tiepolo da togliere il respiro. Si è aperta oggi nei saloni Selva-Lazzari alle Gallerie dell’Accademia a Venezia “Le Gallerie che non ti aspetti" un inedito e straordinario percorso espositivo dedicato alla pittura a Venezia e nel Veneto nel Seicento e Settecento, due periodi importanti per la storia dei 1600 anni della Città lagunare.

"Questa mostra contribuisce a cambiare l’immagine complessiva del museo – ha spiegato nel presentare l’esposizione il direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, Giulio Manieri Elia – Questo non è più soltanto il museo del Rinascimento ma c’è molto altro che possiamo far vedere. Due nuovi saloni allestiti. Un nuovo significativo tassello del percorso che stiamo ridisegnando".
La selezione dei capolavori, molti dei quali totalmente inediti, include soprattutto opere recentemente restaurate, che attraversano un arco temporale molto ampio, dal Seicento all’Ottocento. Tra le principali opere, oltre al capolavoro del maestro Tiepolo con "Castigo dei serpenti, si trovano esposte opere come "La Deposizione di Cristo dalla Croce" del napoletano Luca Giordano, "Erminia e Vafrino scoprono Tancredi ferito di Gianantonio Guardi e Parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte" di Padovanino.

Essenziale per la finalizzazione di questo progetto è stata la partnership istituita con Venetian Heritage, organizzazione no profit impegnata nella salvaguardia e nella promozione del patrimonio culturale veneziano, la quale ha finanziato l'intero allestimento delle sale così come molti dei restauri delle opere esposte.

Importante, inoltre, è stato il finanziamento di altre istituzioni, come il Ministero della Cultura per il restauro della "Parabola delle Vergini sagge e delle Vergini Stolte" del Padovanino.

"Siamo di fronte ad un rinascimento culturale – ha aggiunto l’assessore al Turismo del Comune di Venezia Simone Venturini – come pilastro su cui rifondare e ripensare la nostra città e il nostro paese è la base per la ripartenza, per una nuova stagione". L’apertura dei saloni Selva-Lazzari porta a a tredici il numero totale di sale espositive del piano terra. Cultura e ripartenza rappresentano il fil rouge dell’inaugurazione delle due nuove sale delle Gallerie dell’Accademia, evento che, peraltro, coincide con la vigilia di un’altra manifestazione fondamentale tanto a livello nazionale quanto internazionale e simbolo, anch’essa, di ripartenza: la 78 edizione della Mostra Internazionale d'arte cinematografica. Far ripartire la cultura in sicurezza – ha concluso Venturini – e dimostrare che è possibile fare cultura in sicurezza è l’obiettivo".

I nuovi spazi, che così articolati intessono un vero e proprio viaggio attraverso i secoli XVII e XVIII, restituiscono finalmente circolarità al percorso espositivo al piano terra, costituendo un anello di congiunzione tra la prima sezione, inaugurata nel maggio 2015 (sale 1-4) e l’ultima, aperta nel gennaio 2016 (sale 7-13). Da un punto di vista storico-artistico, il salone di dipinti del Seicento (sala 5) dialoga perfettamente con le sale precedenti dedicate al collezionismo privato seicentesco (sala 3), mentre il salone incentrato sul Settecento (sala 6) anticipa la narrazione dell’ultima ala (in particolare le sale 8 e 9), che racconta il successo internazionale della pittura settecentesca. Nell'ottica, poi, di una maggiore fruibilità, il nuovo allestimento favorisce un’ottimizzazione dei flussi dei visitatori, fino ad oggi costretti ad accedere all’ultima parte del pianoterra attraverso il primo piano.

"Investire in cultura significa tutelare lo splendido e unico patrimonio che ci hanno lasciato coloro i quali sono venuti prima di noi, ma significa anche investire sul presente, sull’innovazione e sulla ricerca" ha chiosato Dario Franceschini, Ministro della Cultura nel suo intervento alla presentazione della Mostra delle Gallerie dell’Accademia.

 

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