I biscotti di Semitecolo, in un dolce si racchiude la storia del rapporto tra Castelfranco e la Serenissima

27 Novembre 2021

Venezia, 27 novembre 2021 – Centinaia di anni di storia racchiusi in un biscotto. Un dolcetto che possa diventare il simbolo della città e della sua creatività, un souvenir che un turista possa portarsi a casa dopo aver visitato Castelfranco Veneto, un goloso testimonial gastronomico del secolare legame con Venezia. La città che diede i natali al pittore Giorgione e che viene ricordata per la figura del veneziano Giorgio “Zorzi” Semitecolo, per celebrare i 1600 anni di Venezia ha bandito un concorso - riservato alle aziende del settore agroalimentare in collaborazione con l’istituto alberghiero Maffioli e con lo chef Marco Valletta - per la realizzazione di tre ricette che vedano la creazione di un biscotto in grado di riassumere in sé l’identità culturale, storica e tradizionale delle materie prime e di Castelfranco. La premiazione è fissata per domenica 28 novembre alle 10.30 al Teatro Accademico di Castelfranco, dove i vincitori riceveranno una statua in bronzo realizzata dallo scultore Sergio Comacchio. 

Tra fruste, sac a poche, setacci, pirottini, spatole, teglie e planetarie, i concorrenti presenteranno le inedite ricette che daranno vita ai “Biscotti di Semitecolo”, ispirati al podestà veneziano che amministrò Castelfranco tra il 1585 e il 1586 e protagonista di una mostra a fumetti da poco conclusa. Amministratore determinato, che diede avvio a importanti riforme (e subì anche pesanti contestazioni), Semitecolo è l’unica figura di podestà a cui la cittadinanza, nei secoli, abbia voluto dedicare un monumento.

Nel pieno 1500, Castelfranco vive forse la sua più fibrillante stagione dall’inizio della dominazione veneziana sulla terraferma e fino al suo epilogo nel 1797: una stagione che il podestà Giorgio Semitecolo sperimenterà in uno dei suoi più critici momenti. Zorzi arriva a Castelfranco nel 1585, dopo la guerra della Lega di Cambrai. Rampollo di una tra le più antiche famiglie del patriziato veneziano, si trova a dover far fronte a un territorio popolato da poco più di 4000 abitanti ma che si estende sui 29 villaggi della cosiddetta podesteria e con una comunità castellana economicamente vitale ma divisa al proprio interno, agitata da conflittualità nella sfera civile e in quella religiosa. I suoi decisi interventi di riforma indussero parti della nobiltà castellana a manifestazioni irridenti e di dispregio dell’autorità podestarile e della stessa Repubblica, anche se non mancarono manifestazioni di apprezzamento, di cui oggi sono testimoni degli affreschi sulle facciate di alcune case.
Il concorso rientra in un calendario di iniziative che il Comune di Castelfranco Veneto ha messo in atto per omaggiare Venezia lungo i suoi 1600 anni di storia, con l’intento di sottolineare il carattere di “territorio della Serenissima” che ha contraddistinto anche Castelfranco e il suo comprensorio per quattro secoli e mezzo.

 

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