Venezia, 7 aprile 2022 - Erano gli uffici dei nove Procuratori di San Marco, di quei patrizi che avevo reso servigi allo Stato e che per questo erano considerati meritevoli di seguire la città dopo il Doge. Non a caso, la costruzione delle Procuratie Vecchie venne promossa dal 77esimo doge della Repubblica di Venezia, Andrea Gritti, nell'ambito del suo piano di renovatio urbis.
In origine esisteva solo un Procuratore, quello che aveva la tutela della fabbrica della Basilica. Il numero in seguito arrivò a nove Procuratori, ai quali vennero affidati tre uffici distinti: c’erano i Procuratori de supra, che dovevano sorvegliare sulla Basilica e gli edifici dipendenti, e i Procuratori de citra e de ultra a seconda che la loro giurisdizione si estendesse di qua o di là del Canal Grande.
Gli spazi dei Procuratori si affacciavano sulla piazza, in quel palazzo che simbolicamente abbracciava la piazza, e avevano due loggiati sorretti da un porticato di 50 arcate con 100 finestre. A costruirle era stato l'architetto Mauro Codussi che aveva ricevuto la commissione per edificare le stanze di chi sedeva in Senato e di chi doveva custodire i tesori e i documenti pubblici nonché di patrimoni privati, soprattutto di nobili stranieri. Sovrintendevano all'esecuzione dei testamenti, in particolare in presenza di legati pii, gestendo eredità e commissarie ed esercitavano la tutela sui beni di minori, vedove e incapaci.
Avevano il titolo di "Missier", a differenza degli altri patrizi che avevano quello di "Ser". Vestivano con una veste paonazza e una stola di color cremisino e godevano di particolari onori, oltre al vitalizio di un appartamento per ciascuno nelle Procuratie Nuove in Piazza San Marco, costruite circa 70 anni dopo da Vincenzo Scamozzi: nel 1582 cominciarono la demolizione dell’antico ospizio Orseolo, addossato al campanile, e delle altre fabbriche adiacenti.
Un luogo importante per la Serenissima, che poi trovò una nuova funzione nel 1832 con le Assicurazioni Generali che, a pochi mesi dalla fondazione a Trieste, si insediarono nelle Procuratie affittando le prime due stanze e poi nel tempo arrivando ad acquisire la quasi totalità dell’edificio. Ora, dopo cinque anni di restauri ad opera dello studio David Chipperfield Architects Milan, le Procuratie sono pronte per aprire al pubblico per la prima volta nei loro 500 anni di storia. Tutto il terzo piano dell’edificio è diventato infatti la nuova casa di The Human Safety Net, il movimento di persone che aiutano altre persone, fondato da Generali e che lavora in 23 Paesi per permettere a persone in condizioni di vulnerabilità di liberare il proprio potenziale. Veneziani e non solo potranno scoprire i programmi della fondazione e immergersi nella mostra interattiva A World of Potential per scoprire i propri punti di forza.
Il 13 aprile sarà il primo vero giorno di apertura al pubblico, ma il 9, il 10 e l’11 sono state organizzate tre giornate ad accesso gratuito per i veneziani. Queste giornate sono andate sold out nel giro di qualche giorno, ma per gli abitanti di Venezia e dei Comuni dell’area metropolitana sarà possibile accedere gratuitamente alle Procuratie fino al 31 agosto. Basterà presentare la carta di identità che attesta la residenza a Venezia, la tessera studente in corso di validità per gli studenti o la carta Venezia Unica.