I violini di vivaldi e le figlie di Choro. La mostra al Museo del Violino di Cremona dal 5 maggio al 1 agosto 2021

6 Maggio 2021

Venezia, 6 maggio 2021 – Una collezione che è riconosciuta come un rarissimo complesso di strumenti “barocchi”, provenienti da un’unica e antica Cappella Musicale e in parte non sottoposti a modifiche per l’esecuzione moderna. Sono quelli scelti e utilizzati dal “prete rosso”, Antonio Vivaldi, e dalle fanciulle dell’Ospedale della Pietà di Venezia, una collezione che vanta pezzi di altissimo pregio storico, realizzati da celebri liutai, come i due violoncelli di Matteo Goffriller e un violino di Pietro Guarneri. 

Antonio Vivaldi è probabilmente il compositore più conosciuto a Venezia e per l’Italia rappresenta il più importante, influente e originale artista del periodo Barocco. La sua voce era il violino, che ne ispirava il genio, ricambiato con una scrittura luminosa, ricca di idee, colori e temperamento.

In occasione dei festeggiamenti per i 1600 anni di Venezia, quegli strumenti saranno esposti al pubblico fino all’1 agosto a Cremona, al Museo del Violino, durante la mostra I violini di Vivaldi e le Figlie di Choroa cura di Fausto Cacciatori, Deborah Pase e Federico Maria Sardelli. Gli strumenti provengono dall’Ospedale della Pietà di Venezia, l’antica istituzione rivolta all’assistenza dell’infanzia abbandonata che all’epoca era anche un conservatorio di musica nel quale le giovani orfane talentuose venivano avviate al canto e allo studio dei vari strumenti musicali. L’istituzione era all’epoca un modernissimo, e unico in Europa nel suo genere, laboratorio di educazione ed emancipazione: Vivaldi vi operò per un lungo periodo, dal 1703 al 1740, dapprima come Maestro di Violino e successivamente come Maestro di Concerti, occupandosi quindi anche della scelta e dell’acquisto degli strumenti musicali. In quel periodo l’Ospedale comprò più di cinquanta strumenti: quasi tutti hanno cessato l’uso continuo alla fine del XVIII secolo, quando il violino non aveva ancora compiuto l’intero percorso evolutivo, quindi la maggior parte si presenta ancora allo stato originale. 

La raccolta dell’Istituto della Pietà si presenta, dunque, come una grande fonte di informazioni sugli strumenti ad arco di scuola veneziana e tedesca, della fine del XVIII secolo, da cui gli studiosi possono trarre preziose indicazioni e conoscenze. Gli strumenti vengono esposti dopo una intensa campagna di studio, conservazione e restauro a cura del Museo del Violino, del Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Pavia e di Cr.Forma.

Oltre agli strumenti, la mostra ripercorre il periodo e la storia dell’Ospedale della Pietà anche attraverso documenti, immagini e oggetti. Particolarmente interessanti sono le vicende legate alle Figlie di Choro, apprezzate coriste e musiciste: abbandonate neonate nella scafetta, luogo deputato ad accogliere i piccoli assistiti nell’Ospedale della Pietà, le Putte del Choro venivano selezionate per il loro talento musicale e istruite da celebri maestri come Francesco Gasparini e Antonio Vivaldi. Proprio in base alle caratteristiche tecniche delle proprie allieve, Vivaldi sceglieva personalmente i violini per le Figlie di Choro come Zanetta, Marcolina e Susanna. Le Putte del Choro erano figure avvolte da un’aura di mistero, poiché durante i concerti si esibivano dalle cantorie, celate dal fittissimo intreccio in ferro battuto delle grate con cui erano decorate, che rendeva invisibile al pubblico il loro volto. Molte di loro divennero famose e acclamate interpreti, impressionando con la propria bravura cronisti, sovrani e viaggiatori stranieri che ne elogiarono i virtuosismi. 

Quello dei quattro ospedali dove vado più spesso e dove mi diverto di più – scriveva il letterato e viaggiatore Charles De Brosses nel 1739 - è l’ospedale della Pietà, questo è anche il primo per la perfezione dell’orchestra. Che rigore nell’esecuzione!”. 

La mostra I violini di Vivaldi e le Figlie di Choro è promossa dalla Fondazione Museo del Violino e dall’Istituto Provinciale per l’Infanzia Santa Maria della Pietà di Venezia, in collaborazione con il Distretto Culturale della Liuteria di Cremona e Michelangelo Foundation, con il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. 

Nel mese di settembre gli strumenti torneranno ad essere esposti a Venezia, all’interno degli spazi  dell’Ospedale della Pietà.

 

 

 

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