La storia di Teresa Mosconi Papadopoli, la donna che fece costruire i giardini Papadopoli a Venezia

24 Giugno 2022

Venezia, 24 giugno 2022 - Nel sestiere di Santa Croce a Venezia, a pochi passi da Piazzale Roma c’è un’area verde che tutti conoscono come i giardini Papadopoli. A dare il nome a questo luogo, che ancora oggi è uno dei parchi pubblici più amati della città, è una donna, una contessa, un personaggio poco noto della storia veneziana ma che con la sua caparbietà e intraprendenza ha saputo dare, se pur nel suo piccolo, un contributo importante a Venezia e alla sua storia lunga 1600 anni.

Il suo nome è Teresa Mosconi, è nata da Clarina e Alessandro Mosconi il 4 agosto del 1807 ed è di origine veronese anche se tutti a Venezia la ricordano con il cognome che prese una volta sposata, quello di Papadopoli. Teresa Mosconi, infatti, è diventata Teresa Mosconi Papadopoli nel 1831 quando si unì in matrimonio con il nobile Spiridione Papadopoli. Spiridione veniva da una ricca famiglia di origine greca che a Venezia aveva fatto fortuna. I Papadopoulos, nome originario della stirpe, provenivano dall’isola di Creta e approdarono a Venezia verso la fine del Settecento, italianizzando il cognome in Papadopoli quando l’isola passò alla Repubblica Serenissima e diventò Ducato di Candia.

Teresa non ebbe mai figli nel suo matrimonio con Spiridione ma questo non la limitò nel vivere una vita piena e soddisfacente lasciando ugualmente ai posteri un’eredità importante. Moglie di un uomo di successo e con una personalità forte e decisa, Teresa fu la mente dietro la costruzione di un grande parco urbano in zona Tolentini a Venezia.

Teresa Mosconi Papadopoli, infatti, fece commissionare la costruzione dei giardini Papadopoli a Venezia di cui oggi resta solo una minima parte rispetto al parco originale che in passato rappresentava una delle zone verdi più celebri della città. Il giardino è stato costruito nel luogo in cui sorgeva, in passato, il monastero di Santa Croce, il complesso religioso di suore clarisse che diede il nome all’omonimo sestiere veneziano. Chiuso nel 1810, il complesso venne demolito definitivamente qualche anno dopo e fece posto al parco Papadopoli. 

Se la commissione di questo giardino è di Teresa Mosconi Papadopoli, il progetto è, invece, di Francesco Bagnara che accorpò ai giardini e agli orti preesistenti, divenuti di proprietà di Spiridione subentrato alla famiglia Quadri, nuove aree per un totale di 12mila metri quadrati di giardino all’inglese in linea con le tendenze romantiche del periodo. I giardini furono poi modificati e ampliati nel 1863 da Marc Guignon con l’inserimento di piante esotiche, una voliera con pappagalli e fagiani e una terrazza rivolta sul Canal Grande. Durante la Prima Guerra Mondiale, però, l’area fu danneggiata dai bombardamenti e, successivamente, nel 1933, fu coinvolta nella costruzione di Piazzale Roma subendo, così, particolari cambiamenti che la portò a essere ridotta nello spazio e diventare quel luogo verde di passaggio tra la vita lagunare e quella di terraferma, un luogo ameno in cui rilassarsi, raccogliersi nei propri pensieri e respirare il profumo della natura.