Sara Copio Sullam: la giovane ebrea che nel cuore del Ghetto ebraico diede vita ad uno dei circoli letterari più importanti di Venezia 

9 Marzo 2022

Venezia, 9 marzo 2022 - Colta, letterata, poetessa e studiosa, ma soprattutto donna di origini ebree. Fu questo, e molto altro, Sara Copio Sullam, la veneziana nata nel 1592 che dedicò una vita intera a difendere il suo credo e la sua identità. Una delle donne più colte del suo tempo, che con il solo impegno intellettuale difendeva a colpi di versi la propria religione e condizione di donna, in una Venezia seicentesca dominata da uomini. 

Figlia di una delle più importanti e ricche famiglie della comunità ebraica di Venezia, Sara trasformò la sua casa tra le calli del Ghetto in un salotto letterario aperto a chiunque, per discutere e dialogare di quelle materie che più la affascinavano e riempivano le sue giornate: storia, filosofia, astrologia, letteratura classica e religione, dando vita ad un’Accademia tra le più frequentate dell’epoca.

Qui, tra gli assidui intellettuali frequentatori del circolo che lei fondò, nascevano accesi scambi culturali, tra le ristrette mura di un'abitazione dove l’apertura al dialogo e la mediazione facevano da padroni. Un progetto, il suo, nato dalla condizione di marginalità a cui fu costretta per tutta la vita e alla quale non seppe mai rassegnarsi.

Fiera della propria identità di donna e poetessa, con la sua sagace ironia, ribatteva ad ogni offesa, portando i suoi oppositori ad uno scontro strettissimo, fatto solo di parole.

“Bionda, leggiadra e di modi affabilissimi”, così la descrivevano i suoi contemporanei, ma il suo nome è legato soprattutto alla figura di una giovane brillante e intelligente che, guidata dal rabbino e letterato Leone da Modena, acquisì una fama senza spazio e tempo.  

Tra i versi dei suoi sonetti è raccontata la cultura di un’epoca in cui la vita delle veneziane, seppur coltissime e benestanti, non esisteva al di fuori delle mura domestiche. Fu proprio all’interno di queste, però, che Sara Copio Sullam decise di creare il suo universo personale, un luogo d’incontro e scambio culturale, in cui poter essere veramente se stessa. 

In grado di leggere testi in spagnolo, ebraico, latino e italiano, trascorse tutta la vita a difendersi dalle accuse e diffamazioni dell’universo maschile e cristiano che la circondava e che tentò in tutti i modi di metterla a tacere e cambiare il suo modo di essere. 

Documenti inediti, raccolte e testi rarissimi, sparsi tra gli archivi e le biblioteche veneziane, raccontano ancora oggi il talento e il coraggio di una scrittrice, che grazie alla logica e ad un tagliente umorismo fu in grado di sconvolgere gli stereotipi di un’epoca che non voleva una donna ebrea rappresentante di un’intelligenza che non conosce moda e tempo, e che attraverso i secoli, porta fino ai giorni nostri la forza e la potenza delle figure femminili veneziane. 

 

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