Venezia, 18 maggio 2021 – Una Venezia dell’Ottocento tra gondole, battelli a vapore, pennacchi di fumo e veneziani a passeggio. C’è tempo fino al 12 settembre per vedere da vicino la più grande veduta di Venezia mai realizzata. Ad esporla è la Fondazione Querini Stampalia in occasione delle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia, prima che la veduta panoramica venga poi spostata a Mosca, in autunno, al Museo statale di architettura A. V. Schusev. Si tratta di una insolita tempera su carta, alta poco più di un metro e settanta, che si sviluppa per ventidue metri di lunghezza, ad opera del pittore e decoratore veneziano Giovanni Biasin, realizzata nel 1887 per la sesta edizione della Esposizione Nazionale Artistica, manifestazione antesignana della Biennale che durava sei mesi e si svolgeva a turno in giro per l’Italia. L’edizione del 1887 venne organizzata a Venezia e in quell’occasione Biasin realizzò, con colori a tempera, una Venezia a 360° su un lungo rotolo di carta rinforzata. Il punto di ripresa, a livello dell’acqua, è approssimativamente il centro del bacino di San Marco: l’artista anima la sua veduta inserendo dettagli di monumenti, edifici, giardini e imbarcazioni, dando all’insieme un tono leggero e narrativo.
Ma in questi giorni è possibile visitare alla Querini Stampalia anche un’altra esposizione, intitolata “Un’evidenza fantascientifica Luigi Ghirri, Andrea Zanzotto, Giuseppe Caccavale”, in mostra fino al 17 ottobre. Si tratta di un progetto - a cura di Chiara Bertola e Andrea Cortellessa e promosso dalla Fondazione Querini Stampalia e dalla Città di Pieve di Soligo in collaborazione con la Famiglia Zanzotto in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita di Andrea Zanzotto, scomparso 10 anni fa - che mette a confronto fotografia, pittura e poesia aprendo una nuova occasione di valorizzazione tra i linguaggi dell’arte.
Al centro della sala, su un grande tavolo - come un’isola di documenti e immagini - sono composte le fotografie di Luigi Ghirri insieme ad alcuni autografi e ceramiche di Andrea Zanzotto e alcuni disegni di Giuseppe Caccavale che, per l’occasione, ha creato una grandiosa installazione a parete nel Portego antico della Biblioteca della Querini Stampalia: il “Murale di carta”, un immenso e arioso acquerello che riveste le pareti della grande sala. Il risultato è un inedito paesaggio variegato e ultramondano in cui l’artista combina figure, disegni, colori e parole.
Il Fondo di fotografie di Luigi Ghirri alla Fondazione Querini Stampalia nasce nel 2015 dal deposito, da parte del collezionista Roberto Lombardi, di una trentina di fotografie appartenenti quasi interamente al ciclo del Profilo delle nuvole. Sono scatti fotografici che ritraggono il paesaggio della pianura padana tra Veneto, Emilia e Lombardia, attraverso la grande sensibilità di Ghirri. Da allora il Fondo Luigi Ghirri è oggetto di un lavoro di conservazione, indagine e valorizzazione che attraverso l’attività espositiva, seminariale ed editoriale si propone di individuare nuovi percorsi di approfondimento e di ricerca, a partire dal raffronto tra gli scatti del maestro emiliano con diversi linguaggi e tecniche artistiche.