Venezia, 29 marzo 2022 – Una storia d’amore, ma anche e soprattutto un lungo sodalizio creativo. Così si potrebbe descrivere la vita di Henriette Nigrin, stilista francese d’origine ma venezianissima d’animo che, a cavallo tra Otto e Novecento, con i suoi abiti e tessuti stampati rivoluziona il mondo della moda assieme al marito, il pittore e stilista Mariano Fortuny y Madrazo, diventando un tassello fondamentale della storia al femminile di Venezia e dei suoi 1600 anni.
Adèle Henriette Elisabeth Nigrin nasce il 4 ottobre 1877 a Fontainebleau, un piccolo comune nel cuore della Francia a pochi passi da Parigi. Bella, raffinata ed elegante, dalla pelle diafana, dallo sguardo intenso e dai morbidi capelli biondo-rame, Henriette, appena venticinquenne, frequenta i più rinomati circoli artistici della capitale francese: è proprio qui che nel 1902 conosce Mariano Fortuny y Madrazo, artista spagnolo trasferitosi a Parigi per approfondire le proprie ricerche nel campo del teatro e perfezionare la cosiddetta “Cupola Fortuny”. Tra i due inizia una profonda storia d’amore e una lunga avventura creativa. Musa e amica, Henriette è la compagna perfetta per Mariano, con il quale condivide i canoni artistici, e sarà sempre uno dei soggetti preferiti dall’artista per i suoi ritratti e le sue fotografie.
Nel 1907 la coppia sceglie Venezia, una città ricca di storia e già famosa in tutto il mondo per i suoi tessuti, come base per la sua nuova avventura nel settore della moda, allestendo il suo primo laboratorio per la stampa su tessuto a Palazzo Pesaro degli Orfei in Campo San Beneto, in seguito conosciuto come Palazzo Fortuny.
Henriette è sempre al fianco del marito nella produzione dei pregiati tessuti stampati e delle lampade in seta, coordinando le numerose maestranze con cui collaborano, perché con lui condivide materialmente le passioni. Molte sono le fotografie che la ritraggono in laboratorio, magari accanto a un grande tavolo da lavoro mentre, assorta, si appresta a stendere del colore su una matrice in legno. Fiori di papiro, palme cuoriformi, fiori stilizzati: Henriette esegue le prime prove per lo scialle Knossos, un velo rettangolare di notevoli dimensioni che ricorda l’himation greco, prima creazione che lancerà nel mondo della moda l’atelier Fortuny.
Tra i più grandi successi dell’atelier, che nel giro di pochi anni si espande fino ad occupare due interi piani di Palazzo Pesaro degli Orfei, c’è certamente il Delphos, l’iconico, semplice, abito monocromo ispirato all'abbigliamento greco e caratterizzato da una finissima plissettatura eseguita a mano. Con un’annotazione autografa posta a margine del brevetto, Fortuny riconosce in Henriette Nigrin la vera ideatrice del celebre modello, indossato da attrici e danzatrici come Eleonora Duse, Sarah Bernhardt, Isadora Duncan e aristocratiche e femmes fatales dell’epoca.
Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1949, Henriette Nigrin dedica il resto della sua vita a ottemperare alle disposizioni testamentarie di Mariano, donando numerose opere a musei italiani e spagnoli, e all’inventario dei beni del loro palazzo-laboratorio, che alla sua scomparsa affida al Comune di Venezia per essere “utilizzato perpetuamente come centro di cultura in rapporto con l’arte”.
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