Venezia, 5 luglio 2022 – Apparve per la prima volta sulle prime pagine della stampa locale veneziana nell’estate del 1938, Lady Castelrosse, affacciata sulla terrazza di Palazzo Venier dei Leoni, con uno sguardo freddo e controllato, fiera nel suo abito estivo illuminato dal sole del tardo pomeriggio veneziano. Londinese, ribelle e amante del lusso, Doris è stata la regina delle feste veneziane, tra fiumi di Cherry Brandy e la compagnia di nobili e aristocratici che seduceva, puntualmente, uno ad uno.
Una cornice, quella di Palazzo Venier dei Leoni, la cui tradizione parlava di feste ed eccessi già da tempo, quando a possederla era Luisa Casati Stampa. Una tradizione, questa, che venne rispettata e onorata da Doris Castelrosse, padrona di casa e regina della mondanità veneziana per un paio d’estati prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
La storia della più chiacchierata, famosa e ambita Lady inglese ha però origini lontane, estranee alla ricchezza, allo sfarzo e agli eccessi. All’anagrafe Doris Delevigne, nacque in una famiglia di umili commercianti dell’est di Londra, la cui vita era fatta di riti e abitudini semplici, di lavoro e di sacrificio. Vita che per la giovane Doris, contraria alle convenzioni sociali e con un’indole ribelle, non era di certo abbastanza per soddisfare la sua sete di successo e ricchezza.
Fin da ragazzina, aveva sempre sognato di vivere una vita agiata, tra divertimento e lusso che aveva poco a che fare con quella che aveva vissuto fino all’adolescenza. Così, finita la scuola, da sola e con qualche penny in tasca, si trasferì nel centro città per cercare di vivere il suo sogno ed entrare finalmente nell’alta borghesia britannica.
Iniziò a costruire la sua vita da socialite dietro al bancone di un piccolo atelier di moda a Mayfair, dispensando preziosi consigli di stile a modelle, attrici e nobildonne dell’alta società che in cambio, decisero di introdurla agli uomini più ricchi di Londra, tra i quali spiccava il nome del Visconte Valentine Castelrosse, il suo futuro marito.
Un matrimonio a tratti felice e, senza dubbio, inusuale quello tra Doris e Valentine, l’unico che le diede un titolo e un ruolo concreto nella borghesia britannica. Tuttavia, un matrimonio che non le impedì certo di continuare ad intessere relazioni amorose con altri uomini facoltosi e famosi, tra cui Randolph e Winston Churchill. Fredda, baldanzosa e brillante, Doris si vantava di trovarsi a suo agio in ogni situazione, complice la sua bellezza inquieta e il suo carattere enigmatico, che facevano capitolare chiunque, uomo o donna che fosse.
Fu proprio la storia d’amore con una donna, l’ereditiera americana Margot Lindon Flick Hoffman, che portò la giovane Viscontessa nei salotti l’alta società veneziana nell’estate del 1938. Si conobbero un paio di anni prima Doris e Margot, quando, entrambe sposate, parteciparono ad una festa organizzata da degli amici in comune. Nonostante l’impegno e i vincoli matrimoniali, la storia d’amore tra le due donne non venne ostacolata e le portò a scegliere la città lagunare come meta per la loro vita insieme.
Venezia, città moderna e all’avanguardia, offriva a Doris tutti i piaceri e le libertà del XX secolo, nonostante l’avvicinarsi della Seconda Guerra Mondiale. In un Palazzo Venier dei Leoni completamente rinnovato, con pavimenti in terrazzo veneziano intarsiati di madreperla, sale sfarzose ed eleganti arredamenti moderni, Doris organizzò la prima di un’infinita serie di feste estive che verranno ricordate dalla stampa locale come le più grandi feste di Venezia, dove parteciparono esponenti dell’alta società come l’attore Douglas Fairbanks, la Principessa Alessandra di Grecia e il Conte Volpi.
Sfarzo, lusso e ricchezza erano vitali per la giovane Lady Castelrosse che ben presto, a causa dello scoppio del secondo conflitto mondiale e della fine della sua facoltosa liaison con Margot Hoffman, perse, trovandosi sommersa dai debiti e completamente sola. Costretta a lasciare Venezia, Doris, la regina delle feste veneziane, si spense a soli 42 anni in un noto hotel di Londra a seguito di un’overdose di barbiturici e alcol, abbandonando per sempre il sogno di una vita agiata nei lussuosi salotti dell’élite britannica.