Venezia, 28 luglio 2022 – Una storia lunga 41 strips, per un totale di 123 vignette, che non solo ha intrattenuto per dieci mesi i followers dei canali Instagram e Facebook di Venezia 1600, ma che attraverso l’espressione di una preferenza li ha anche resi partecipi del suo stesso sviluppo. Il primo di luglio si è conclusa la narrazione di “Venezia 1600: la striscia a fumetti”, il primo fumetto partecipato ambientato nel passato, presente e futuro della Serenissima frutto della creatività dello sceneggiatore Fabrizio Capigatti e del disegnatore Diego Bonesso, già autori di numerosi progetti ambientati nella città lagunare.
Tutto è cominciato il 2 settembre 2021 con l’introduzione dei tre protagonisti sui canali social di Venezia 1600. Il fumetto, ambientato durante il Natale del 2020, in piena pandemia, si è poi strutturato in strisce di 3 vignette quadrate ciascuna, su cui i lettori esprimevano il loro voto: la scelta più votata determinava il continuo della storia, esattamente come in un libro-games.
“Abbiamo dato subito la possibilità di scegliere attraverso quale personaggio vedere la storia”, racconta Fabrizio Capigatti, sceneggiatore del fumetto partecipato. “Ha vinto il personaggio un po’ sbruffone, Alvise; poi c’era Mattia, che era il timido del gruppo, e Arianna, che era il trait d’union tra tutti e tre, e il personaggio caratterialmente più forte, era quella che concettualmente poteva affrontare qualsiasi cosa”.
Dall’aspetto dei personaggi alle ambientazioni delle vignette, niente è stato lasciato al caso, anzi, è frutto di un enorme lavoro di ricerca e documentazione, sia per essere fedeli e rispettosi della città che per aiutare il pubblico a sentirsi più a suo agio. Ed ecco quindi che i volti dei tre amici sono stati ispirati agli attori Timothée Chalamet (Alvise), Anya Taylor-Joy (Arianna) e Louis Hofmann (Mattia), mentre i tre spiriti d’ispirazione dickensiana che hanno fatto vivere diverse avventure al gruppo di adolescenti, viaggiando non solo nei 1600 anni di storia ma anche nel presente e futuro di Venezia, hanno dei richiami a Tristezza del film Pixar Inside Out per il Fantasma del Passato, Walter Sobchak de Il Grande Lebowski per il Fantasma del Presente, ed Alberto Angela per il Fantasma del Futuro.
Trasportare la città lagunare nel mondo del cartoon non è stata però un’impresa facile, sebbene i due autori vantino un bagaglio di esperienza considerevole, avendo già lavorato a progetti come Capitan Venezia, fumetto edito da Venezia Comix, e Stand Up!, un’opera che tratta il tema del cyberbullismo, oltre al gioco di ruolo Venezia Obscura, ambientato nel centro storico di Venezia ma in un futuro distopico.
“Eravamo partiti con l’idea di disegnare tutto, ma quando hai a che fare con una città come Venezia, così importante, bella e conosciuta, ci siamo resi conto che creare ogni singolo elemento ex novo era un lavoro enorme che comunque non avrebbe accontentato il pubblico”, ricorda Diego Bonesso, disegnatore della striscia a fumetti che, proprio per la realizzazione di queste strips, ha deciso di adottare una tecnica specifica per rendere al meglio l’atmosfera della città lagunare. “Abbiamo deciso di lavorare su delle fotografie, ed è stato fatto anche un grosso lavoro di fotomontaggio, proprio per rispettare l’architettura della città, che probabilmente non saremmo riusciti ad ottenere disegnando il tutto”.
Tra gli ostacoli principali anche i tempi ristretti e le scelte spesso inaspettate dei lettori. “Solitamente quando si ha un piano editoriale di fronte ci si prepara con ampio anticipo”, prosegue Bonesso, “ma qui, dovendo scegliere il pubblico, non sapevamo quasi mai quale vignetta avrebbe vinto. Abbiamo sempre avuto le nostre preferenze, e in qualche maniera abbiamo cercato di veicolarle, però questa cosa non funzionava e le persone sceglievano un po’ perché gli piaceva la vignetta, per i colori particolari, o altri ragionamenti quasi insondabili per noi. Alcune volte la storia ha preso delle pieghe che noi non ci aspettavamo”. “La difficoltà per me è sempre stata presente”, aggiunge Capigatti, “perché bisognava riuscire a far passare un’informazione storica o una curiosità, e abbinarli ad una trama orizzontale che avesse una coerenza una volta raccolte tutte le vignette”.
Quelle dei due autori sono state settimane scandite da compiti ben precisi: tra domenica e lunedì Capigatti faceva un controllo sui canali social di Venezia 1600 per vedere su quale vignetta fosse ricaduta la scelta del pubblico e, dopo aver preso nota delle votazioni, si metteva subito a scrivere i dialoghi per la strip successiva. Poi li girava a Bonesso, che si trovava il materiale il martedì e iniziava a lavorare sul layout, il quale veniva rivisto e corretto, in modo da poter procedere con le vignette definitive entro il giovedì.
I dieci mesi di narrazione del fumetto partecipato si sono inoltre rivelati un momento di esercizio creativo, dando la possibilità al duo di artisti sia di rinfrescare vecchie tecniche che scoprire nuove storie e aneddoti su Venezia. “È stato lungo e impegnativo, ma ci siamo anche divertiti”, afferma il disegnatore, “ho scoperto cose nuove che non immaginavo, perché per fare queste strisce abbiamo dovuto documentarci. Per esempio io, per quanto nato e cresciuto vicino a Venezia, non sapevo molto della Festa di San Martino, conoscevo solo il dolce; ma il giorno della Festa, trovandomi a Venezia, ho visto i bambini che battevano le padelle, e questa cosa mi è piaciuta tantissimo. Spero che anche il pubblico non veneziano abbia apprezzato quando l’ho inserito nelle vignette”.
Dunque un bel viaggio nei 1600 anni di storia di Venezia, tra passato, presente e futuro, perché quando ami la tua città, ti piace anche raccontarla a qualcun altro.