Al Lido di Venezia il Planetario meccanico tra i più grandi in Italia per vedere dalla laguna all’Equatore

4 Aprile 2022

Venezia, 4 aprile 2022 – Un complicato proiettore meccanico al centro della sala, circondato da 60 comode poltroncine; sopra, una cupola di 8,20 metri di diametro e tutt’attorno le silhouettes, disegnate a mano e in scala, del bacino San Marco, da Palazzo Ducale alla chiesa di San Giorgio Maggiore. Ma non solo: preziose meteoriti custodite nelle teche, sismografi e strumenti per il monitoraggio delle radiometeore. Ogni angolo del Planetario del Lido di Venezia trasmette il grande entusiasmo di un gruppo di appassionati, l’Associazione Astrofili Veneziani, che da ben 46 anni promuove la divulgazione e lo studio dell’astronomia a Venezia e nella sua laguna, organizzando incontri e visite guidate educative.
Tutto è cominciato con quattro amici, padre Damaso Bosa, Enrico Stomeo, Aldo Abate e Maurizio Eltri, conosciutisi negli anni ’70 e accomunati da una grande passione per le stelle. 

“Io e Maurizio ci siamo conosciuti perché facevamo fotografie di stelle - racconta Enrico Stomeo, presidente dell’associazione - e andavamo dallo stesso fotografo a farcele sviluppare. Poi, passeggiando per il Lido, abbiamo notato un telescopio in quella che era la terrazza di Aldo, e ci siamo detti di andare a trovarlo. Abbiamo suonato il campanello e gli abbiamo mostrato le fotografie che scattavamo. Così abbiamo formato il gruppo. Dopo siamo cresciuti, perché ad esempio io conoscevo un altro appassionato, Maurizio pure, e così via. È in quel momento che è nata l’associazione”.

È stato l’amore comune per la volta celeste a spingerli a costruire, con le proprie mani, il Planetario che dal 2003 si può visitare al Lido di Venezia, al parco pubblico Askenasi. Tra i più grandi in Italia per dimensioni, è formato da un edificio che contiene il Planetario stesso, ovvero un macchinario che simula la rappresentazione del cielo, che in questo caso è il cielo che si vede a Venezia, e una cupola emisferica di 8,20 metri di diametro, che avvolge il Planetario e funziona come uno schermo di proiezione.

“Ciò che rende questo Planetario unico tra i più grandi - spiega Stomeo - è che è un Planetario meccanico, come nell’origine è stato pensato quando è stato costruito nel 1919 dalla famosa ditta tedesca Zeiss, che ricreò un sistema meccanico che riproduceva la volta celeste. Adesso molti Planetari, che sono più grandi di diametro, e quindi di capacità di contenere persone, usano video proiettori fisheye, e proiettano il cielo con un sistema computerizzato di tipo digitale. Questo, invece, è un sistema esclusivamente meccanico: il macchinario viene pilotato dalla consolle di comando e si può andare avanti e indietro nel tempo a piacere”.

Ogni cosa all’interno del Planetario del Lido comunica la grande passione per l’astronomia dei suoi custodi. 

“Il proiettore principale è stato costruito da uno di noi, Aldo Abate, perché era bravissimo in meccanica. È sulla falsariga del primo proiettore inventato per rappresentare le stelle con i loro movimenti. Ma è tutto frutto di un lavoro di amici vari: ad esempio le ottiche, che sono le piccole lenti visibili nella parte alta della sfera, che focalizzano le stelle sulla cupola, sono state regalate da un ottico nostro amico, che è qui di Venezia ed è astrofilo anche lui, Romano Zen. Noi poi abbiamo fatto i disegni dei profili di Venezia, abbiamo montato la cupola e la consolle. Tutto è stato piano piano creato da noi”.

Durante le proiezioni si possono ammirare realistiche e spettacolari visioni della volta stellata, che creano nello spettatore l’illusione perfetta di trovarsi in barca in mezzo al bacino San Marco, a guardare le stelle, i pianeti, la luna, che si muovono come nella realtà, solo in scala più piccola, e raccontano una storia lunga 1600 anni. Ma il Planetario può anche mostrare il cielo che si vede al Polo Nord: ci si accorge così che le stelle non tramontano e non sorgono ma fanno tutti cerchi paralleli all’orizzonte, imperniati su un centro che sta sopra alla propria testa. Oppure si può scegliere di andare all’Equatore, o di usare l’orologio del tempo e vedere il cielo che vedevano al tempo degli antichi Egizi, sempre dal luogo dove sarebbe poi sorta Venezia.
Con l’intento di avere uno spettro molto ampio sugli argomenti di astronomia e astrofisica, il Planetario del Lido si è dotato, negli anni, di attrezzature accessorie. 

“Rispetto ad altri, noi abbiamo dei sismografi - spiega Enrico Stomeo - perché siamo nodo dell’Ingv, ovvero l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Quando si vede un terremoto alla televisione, anche Venezia Lido fornisce i proprio dati con i propri sismografi e velocimetri. Altri accessori sono le stazioni per le radiometeore, che controllano 24 ore su 24 l’attività meteorica sopra la Pianura Padana”.

Geologia, astronomia, sismicità, vulcani, radiometeore, ma anche eventi di attualità legati all’astronomia: le conversazioni che si possono affrontare in una visita al Planetario sono moltissime.
Le porte del Planetario del Lido di Venezia sono aperte a scolaresche e gruppi culturali di 20-25 persone, previo appuntamento e prenotazione. Ogni domenica, da ottobre a fine maggio, si può assistere, inoltre, a rappresentazioni a ingresso libero e gratuito, secondo un calendario prestabilito riportato nel sito internet http://www.astrovenezia.net/.

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