La musica diventa protagonista del legame tra la Venezia del passato e quella del presente. Il gruppo musicale Vocal Skyline, infatti, ha scelto di reinterpretare in chiave moderna “Spirto di Dio”, il brano che, dal 1736 fino alla caduta della Repubblica, veniva considerato l’inno della Serenissima. La Repubblica di Venezia, fino ad allora, non aveva mai avuto un vero e proprio inno ufficiale anche se, negli anni, molti brani erano stati considerati tali, alcuni di questi concepiti dopo la sua caduta e altri cantati originariamente in latino. Ma è nel 1736 che, a bordo del bucintoro nel giorno dell’Ascensione e dello Sposalizio del Mare, venne intonato per la prima volta un inno in lingua italiana, dal titolo “Spirto di Dio” diventato poi, a tutti gli effetti, la canzone ufficiale della Repubblica Serenissima di Venezia.
Questo brano, composto da Antonio Lotti con le parole di Zaccaria Vallaresso accompagnava musicalmente le celebrazioni della Festa della Sensa e il rito del “matrimonio” che Venezia, ancora oggi rinnova con il suo mare. Le sue parole recitano così:
Spirto di Dio,
ch’essendo il mondo infante,
tanto sull’onde il pié posar vi piacque,
fate liete quest’acque.
Dove la fè più salda e pura,
di pietà e di valor con prove tante,
dei secoli nel corso intatta dura,
e stendasi regnante,
da mare a mar la Veneta fortuna,
finché eclisse fatal tolga la luna.
Il gruppo di giovani veneziani, composto da un coro di quaranta voci, in occasione dei 1600 anni di Venezia, ha deciso di riportare alla memoria dei veneziani questa canzone, intonandola come segno di speranza verso
un nuovo splendore della città di Venezia.
Per ulteriori informazioni, consultare i siti ufficiali:
www.vocalskyline.it e www.marcotosoborella.it