Il legame storico che lega Venezia a Concordia Sagittaria spiegato attraverso un ciclo di conferenze. In occasione del compleanno di Venezia, la sua fondazione 1600 anni fa, il Museo nazionale Concordiese – in collaborazione con il Gruppo archeologico V.O. e l’associazione “Fondazione Colluto” – organizza sabato 12 alle 17 la conferenza intitolata “Le città d’acqua nell’antichità nell’alto Adriatico: il caso di Iulia Concordia” (relatore Alberto Vigoni). Si tratta del secondo appuntamento del ciclo di conferenze, intitolato “Le vie d’acqua e la navigazione: da Iulia Concordia a Venezia”, organizzato per far conoscere il rapporto che la città di Venezia ha da sempre con l’importante centro romano.
La partecipazione alla conferenza in Museo è su prenotazione obbligatoria con posti limitati in ottemperanza alle misure anti Covid19. Si potrà però seguirla in modalità “live” tramite il link: https://meet.google.com/xty-nxsq-eyk (si accede alla piattaforma entro le ore 17).
Concordia si trova nelle vicinanze della grossa cittadina di Portogruaro, lungo il fiume Lemene ai margini delle bonifiche della Valle di Zignago e della laguna di Caorle. L’insediamento si sviluppò tra il IX e l’VIII sec. a.C. e venne occupato definitivamente dai romani tra il 40 ed il 42 a.C., che qui vi fondarono la colonia di Iulia Concordia, come avamposto difensivo nord orientale. Fu naturalmente trasformato in fortezza e città, con mura larghe fino a due metri lungo tutto il perimetro della collina, munite di monumentali porte ai quattro punti cardinali.
Il suo nome deriva probabilmente dal termine “Sagittae”, perché nel terzo secolo divenne piazzaforte militare con una fiorente fabbrica di frecce. Un’antica leggenda vuole che il legionario che trafisse il Cristo sulla croce si fosse ritirato a Concordia e nella sua casa ospitò l’evangelista San Marco, inviato ad evangelizzare Aquileja al tempo capitale della “X Regio Venetia ed Histria”, la più ricca regione dell’impero. Sempre la leggenda vuole che San Marco scrivesse il suo Vangelo proprio nella casa del Centurione.