Venezia, 13 maggio 2022 – Nasce da una visione del primo prefetto di Venezia Luigi Torelli e sabato festeggia 133 anni. Il Museo di Torcello, ufficialmente fondato nel 1889, celebra sabato 14 maggio la sua nascita in coincidenza con la “Notte Europea dei Musei” e per l’occasione aprirà gratuitamente le sale espositive a tutti i visitatori prolungando l’orario di apertura fino alle 20.
Gestito dal 1872 dalla Provincia di Venezia oggi Città Metropolitana, grazie a una selezionata esposizione di reperti raccolti con amore da Torelli e dal primo direttore, Nicolò Battaglini, il museo raccoglie la storia di un’isola che un tempo, dal primo secolo dopo Cristo, è stata punto di approdo e di scambio commerciale tra il mare e l’entroterra, ombelico della laguna nord e primo scalo per la città di Altino. Oggi isola minore, Torcello è abitata da meno di dieci residenti ma ha un elevato numero di visitatori che ne apprezzano la tranquillità e seguono le tracce di un glorioso passato, per secoli luogo florido e dedito al commercio ancora prima di Rialto e di Venezia.
Il Museo ne è una importante testimonianza: nato nel 1870 in quello che un tempo era il Palazzo del Consiglio con l'intento di salvare dalla dispersione un patrimonio artistico, e ampliato nel 1887 con l’acquisto e il restauro del Palazzo dell’Archivio, fu ufficialmente inaugurato il 14 maggio 1889. Nei due palazzi storici, le cui collezioni sono suddivise tra medievale e moderna ed archeologica, trovano posto reperti ritrovati a Torcello, nella laguna e nella vicina terraferma prossima ad Altino oltre ad oggetti che Battaglini riuscì a recuperare dai contadini e dagli antiquari e quelli rinvenuti grazie alle basse maree. Bronzetti, amuleti, suppellettili da mensa, fibule, anelli, materiali lapidei, frammenti architettonici, una acquasantiera del VI secolo, la Pala d’Altare in argento dorato del XIII secolo, proveniente dalla Basilica di Torcello, raro esempio superstite di un arredo ecclesiastico diffuso in area lagunare. E ancora, sculture lignee di area lagunare, icone bizantine e sculture lignee, dipinti su tavola di soggetto sacro e frammenti di ceramiche.
Una vita sociale e produttiva di cui il prefetto Torelli voleva dare testimonianza per salvare la memoria storica di ciò che era stato, salvando dall’oblio e dal degrado centinaia di manufatti che rischiavano di andare perduti per sempre.
Ma oltre al museo, punto focale dell'isola è la Basilica di Santa Maria Assunta che è un inestimabile gioiello di arte musiva e la cui imponenza è il segno di quanto Torcello fosse un punto nevralgico, ma anche sede episcopale per secoli, il cui declino e progressivo abbandono iniziò nel XV secolo soprattutto a causa dell’interramento dei fiumi, in modo particolare del Sile, che ridusse Torcello e le isole limitrofe a terreni paludosi.
La Basilica come appare oggi è frutto di rimaneggiamenti e ha la sua originaria fondazione nel sesto secolo, come testimoniato da una lapide frammentaria rinvenuta alla fine del 1800.
Accanto, sorge la chiesa di Santa Fosca e dietro, solitario, il campanile, punto di riferimento della laguna nord, dalla cui salita si può comprendere la complessità e la bellezza disarmante della laguna.