Venezia, 7 ottobre 2021 – La Dogana da Mar, quello scorcio unico di Venezia, quell’edificio incastonato tra il Canal Grande e il Canale della Giudecca, quella punta che rappresenta un tesoro di arte e di architettura e che per secoli è stata il cuore pulsante della vita economica della Repubblica Serenissima.
È disponibile on line il video documentario “Le dogane di Venezia”, un progetto realizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in collaborazione con il Comune di Venezia e la Regione del Veneto, e nato dalla volontà di raccontare, nell’anno delle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione della città, un pezzo significativo della sua storia millenaria: la Dogana da Mar.
Presentato in in occasione della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il video ha lo scopo di valorizzare la storica importanza delle dogane nello sviluppo socio-economico di Venezia.
Inizialmente collocata nel sestiere di Castello, la dogana venne trasferita all’imboccatura del Canal Grande già agli inizi del XIV secolo, al centro di Bacino San Marco, come centrale era l’importanza che ricopriva nella vita economica della città. Una porta d’ingresso, un punto di controllo dal quale le autorità locali prendevano visione delle merci che entravano ed uscivano da Venezia.
La sua edificazione iniziò con la costruzione della Chiesa votiva della Salute, nel 1630, e si concluse alla fine del secolo con la sostituzione della vecchia torre merlata, per mano dell’architetto Giuseppe Benoni. All’apice della sottile punta triangolare che divide il Canal Grande dal Canale della Giudecca, la scultura di Bernardo Falconi svetta coronando l’edificio: una sfera dorata sostenuta da due atlanti sopra alla quale si trova la statua rotante di Occasio, la rappresentazione della fortuna e della sua natura mutevole, che aiuta i marinai a governare il vento.
La dogana da mar racchiude la storia di Venezia e dei suoi commerci, centro cruciale dell’interscambio tra Oriente e Occidente. E il Bacino San Marco, l’insenatura lagunare anticamente gremita di navi ormeggiate alla sua riva, la accoglie come una figlia: cocche, galeoni, marciliane e burchi carichi di vino, olio, legname e grano, galee colme di spezie, sete preziose e sale, raggiungevano il centro di Venezia per poi essere smistate tra i magazzini e le case fondaco delle grandi famiglie mercantili veneziane, adibite a deposito prima del pagamento del dazio. Enormi flussi di merci che raggiungevano Venezia assicurando prosperità alla città. Un commercio che, sin dalla seconda metà del 1200, estendeva il suo raggio d’azione fino alle coste del Mediterraneo orientale, un’attività portuale estremamente complessa e articolata che necessitava di un sistema di sovrintendenza e di controllo.
Oggi, inserita nel contesto dell’Unione Europea, la dogana è diventata un’istituzione che si occupa di agevolare gli scambi commerciali, tutelando il territorio e l’ambiente. Da Venezia si è trasferita a Porto Marghera nei primi anni del 2000, restando uno degli edifici con la continuità d’uso più lunga al mondo.
Il simbolo della Venezia che con i suoi commerci collega tra loro mondi lontanissimi, oggi sede di un museo di arte contemporanea, rimane un luogo ancora strettamente legato alla storia della città e al suo futuro, che continua a proiettarsi verso lo sviluppo del commercio internazionale, esattamente come 1600 anni fa.
Il video documentario è disponibile su You Tube al link https://www.youtube.com/watch?v=5c-g4C-eGq0 e nelle pagine social dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.